Dare forma all'idea.
In Italia esistono diversi modelli aggregativi finalizzati a favorire la gestione collettiva di aree forestali o, più in generale, agro-silvo-pastorali. Ogni modello aggregativo ha le sue specificità e può essere più o meno adatto a perseguire determinati scopi e ad essere adottato in determinati contesti. Se stai pensando di creare una forma aggregativa forestale, che metta insieme più proprietari e gestori di foreste, il consiglio è di conoscere anzitutto i diversi modelli presenti sul territorio e capire perché alcuni modelli si sono affermati mentre altri non hanno avuto successo o non sono mai stati utilizzati.
L'associazionismo forestale in Italia
Per maggiori riferimenti, informazioni e dettagli sui diversi modelli aggregativi scarica il documento “Sintesi del report sull’associazionismo forestale in Italia” a cura dei partner di progetto Dip. TESAF Università degli Studi di Padova e di Etifor | Valuing Nature.
Modelli aggregativi a confronto
Di seguito è riportato un quadro di sintesi dei principali modelli aggregativi e delle principali tipologie contrattuali ad oggi presenti in Italia e delle loro caratteristiche salienti, ivi compresi alcuni esempi. Modelli aggregativi e tipologie contrattuali possono all’occorrenza anche essere combinati tra loro.
Modello aggregativo
Associazione forestale
Punti di forza
Capacità di coinvolgimento di piccoli e grandi proprietari, pubblici e privati, nonché di soggetti non proprietari, e collaborazione al perseguimento di scopi condivisi.
LIMITI
Rischio di forte dipendenza da finanziamenti pubblici o comunque esterni in quanto per vincoli e limiti di carattere normativo le associazioni sono inadatte a esercitare attività commerciali.
Modello aggregativo
Consorzio forestale
Punti di forza
Soluzione “imprenditoriale” adatta allo svolgimento di attività commerciali quali esecuzione di lavori agro-forestali, anche conto-terzi, e produzione/commercio di prodotti forestali (legnosi e non-legnosi).
LIMITI
Inquadramento come organismi di diritto pubblico non del tutto chiaro né uniforme quando i soci sono (anche) enti pubblici.
Modello aggregativo
Cooperativa Forestale
Punti di forza
Risponde ai bisogni della comunità, per garantire la presenza di un livello minimo di attività e servizi in aree in cui altrimenti questi verrebbero a mancare.
LIMITI
Necessarie elevate capacità imprenditoriali e di pianificazione forestale.
TIPOLOGIA CONTRATTUALE
Accordo di foresta
Punti di forza
Strumento semplice e molto versatile sia per gli ambiti e le finalità di applicazione sia per quanto riguarda i sottoscrittori.
LIMITI
Elevata complessità nella fase di creazione e costituzione dell’accordo.
TIPOLOGIA CONTRATTUALE
Reti d’impresa
Punti di forza
Può assumere una sua distinta soggettività giuridica, risultando quindi un nuovo soggetto, terzo rispetto ai costituenti.
LIMITI
Il rapporto con la proprietà risulta in capo a uno dei componenti.
Modelli e accordi flessibili e finalizzati a uno scopo specifico
Gruppo di certificazione
Aggregazione di un numero di proprietari forestali che non costituisce necessariamente una forma associativa strutturata e riconosciuta a livello giuridico, ma è finalizzata esclusivamente all’ottenimento e al mantenimento della certificazione forestale.
Punti di forza
Agevola l’ottenimento e il mantenimento della certificazione con riduzione delle difficoltà e dei costi sul piano organizzativo-gestionale, tecnico e finanziario.
LIMITI
Non assume necessariamente una propria soggettività giuridica. Rimane comunque possibile integrare la funzione del gruppo di certificazione in uno dei modelli precedenti (es. associazione).
Modelli aggregativi a confronto
Di seguito è riportato un quadro di sintesi dei principali modelli aggregativi e delle principali tipologie contrattuali ad oggi presenti in Italia e delle loro caratteristiche salienti, ivi compresi alcuni esempi. Modelli aggregativi e tipologie contrattuali possono all’occorrenza anche essere combinati tra loro.
Modello aggregativo
Associazione forestale
Punti di forza
Capacità di coinvolgimento di piccoli e grandi proprietari, pubblici e privati, nonché di soggetti non proprietari, e collaborazione al perseguimento di scopi condivisi.
LIMITI
Rischio di forte dipendenza da finanziamenti pubblici o comunque esterni in quanto per vincoli e limiti di carattere normativo le associazioni sono inadatte a esercitare attività commerciali.
Modello aggregativo
Consorzio forestale
Punti di forza
Soluzione “imprenditoriale” adatta allo svolgimento di attività commerciali quali esecuzione di lavori agro-forestali, anche conto-terzi, e produzione/commercio di prodotti forestali (legnosi e non-legnosi).
LIMITI
Inquadramento come organismi di diritto pubblico non del tutto chiaro né uniforme quando i soci sono (anche) enti pubblici.
Modello aggregativo
Cooperativa Forestale
Punti di forza
Risponde ai bisogni della comunità, per garantire la presenza di un livello minimo di attività e servizi in aree in cui altrimenti questi verrebbero a mancare.
LIMITI
Necessarie elevate capacità imprenditoriali e di pianificazione forestale.
TIPOLOGIA CONTRATTUALE
Accordo di foresta
Punti di forza
Strumento semplice e molto versatile sia per gli ambiti e le finalità di applicazione sia per quanto riguarda i sottoscrittori.
LIMITI
Elevata complessità nella fase di creazione e costituzione dell’accordo.
TIPOLOGIA CONTRATTUALE
Reti d’impresa
Punti di forza
Può assumere una sua distinta soggettività giuridica, risultando quindi un nuovo soggetto, terzo rispetto ai costituenti.
LIMITI
Il rapporto con la proprietà risulta in capo a uno dei componenti.
Modelli e accordi flessibili e finalizzati a uno scopo specifico
Gruppo di certificazione
Aggregazione di un numero di proprietari forestali che non costituisce necessariamente una forma associativa strutturata e riconosciuta a livello giuridico, ma è finalizzata esclusivamente all’ottenimento e al mantenimento della certificazione forestale.
Punti di forza
Agevola l’ottenimento e il mantenimento della certificazione con riduzione delle difficoltà e dei costi sul piano organizzativo-gestionale, tecnico e finanziario.
LIMITI
Non assume necessariamente una propria soggettività giuridica. Rimane comunque possibile integrare la funzione del gruppo di certificazione in uno dei modelli precedenti (es. associazione).
Aggregazione e innovazione
Tra tutte quelle sopra descritte, la forma aggregativa più flessibile e adattabile alle specificità dei diversi contesti e che può favorire il coinvolgimento di un’ampia gamma di attori è l’associazione forestale.
L'associazione forestale
Questo modello aggregativo può assumere forme e declinazioni differenti, anche in funzione della normativa regionale di riferimento. Un esempio è quello dell’associazione fondiaria (Asfo), che può includere sia proprietari forestali che proprietari agro-silvo-pastorali.
Le prossime sezioni del toolkit saranno principalmente dedicate alla creazione e allo sviluppo di “associazioni” destinate alla gestione collettiva di aree forestali e agro-silvo pastorali.
Rete Nazionale dell'associazionismo forestale
Con la consapevolezza che “fare rete” tra i diversi modelli aggregativi presenti sul territorio è importante per condividere le diverse esperienze, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA) ha sviluppato la Rete Nazionale degli strumenti associativi forestali.
Tale Rete mira a promuovere un coordinamento tra le realtà territoriali e settoriali che hanno sviluppato, o stanno sviluppando, modelli aggregativi forestali (Accordi di Foresta, Asfo, Cooperative, Consorzi, ecc…) a livello regionale e nazionale.
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